Masseria Le Torri

Luogo Polignano a MarePolignano a Mare

Masseria Le Torri a Polignano a Mare è immersa nella natura pugliese, luogo ideale per prendersi cura di sé, circondati da luoghi incantevoli. La masseria come appare ora è frutto di 9 anni di attenta ristrutturazione, un periodo che è servito a togliere e numerare ogni pietra e rimetterla poi nella posizione originale, per tirare su le pareti storte con l’intonaco irregolare come si faceva 400 anni fa, per trovare oggetti d’arredo e tessuti nei tanti mercatini sparsi per la Puglia. Qui tutto parla di una semplicità senza tempo.

Ecco perché, come usava nelle antiche masserie, i pavimenti sono in cemento, pietra o vecchie tavole di legno e alle finestre non troverete le tende, ma gli scuri. L’armadio non c’è, sostituito da un ramo d’ulivo che ricorda l’abitudine del contadino di appendere la giacca a un albero prima di iniziare il lavoro nei campi. A dominare è il bianco vivido della calce, stemperato dai toni neutri e morbidi scelti per i tessuti. Gli oggetti e i mobili sono quelli del passato, in materiali naturali e di recupero. Le decorazioni provengono dal giardino, dai campi o dalla spiaggia di San Vito. L’effetto che se ne ricava dunque è quello di spazi minimal, pieni di luce, con il fascino della semplicità contadina, in una dimensione di vita locale e di antiche abitudini. In tutte le camere e le suite della Masseria si respira aria di Puglia e aria di relax, grazie ai numerosissimi comfort e all'attenzione riposta in ogni singolo dettaglio.

Benché Polignano con il suo sperone roccioso a strapiombo sul mare sia solo a una manciata di km (4.50 per l’esattezza), una sosta in piscina è d'obbligo, perché non si può lasciare la masseria senza passare da qui e fermarcisi un po’. Nascosta da un muro a secco, tra cespugli di oleandri, gelsomini e grandi piante di limoni, la si scopre seguendo il rumore dell’acqua che scorre, unico suono a rompere il silenzio del luogo. In questo angolo di quiete, dove una volta c’era l’abbeveratoio degli asinelli, il bianco della calce si fa abbagliante e il riflesso dell’acqua che brilla sotto il sole rende il rosso dei gerani ancora più vivido.

E poi c’è il salone, con i suoi muri bianchi come il latte, il soffitto a volta e la grande vetrata che dà sul giardino. Questa un tempo era la dispensa dove si tenevano olive, mandorle, granaglie e i “pomodorini appesi” conservati seguendo il metodo tutto pugliese della ’nzerta, che li vuole attaccati a un gancio, per consumarli durante l’inverno. Qui oggi va in scena lo spettacolo quotidiano della prima colazione, grande passione di Silvana. I preparativi cominciano presto, poco dopo l’alba, perché per fare le cose con cura e amore ci vuole tempo. La regola è nessuna regola, a partire dalle uova, strapazzate, con le erbette, sode o cotte nel cuore, per passare agli affettati, tagliati sul momento, finendo con le barrette energetiche di fichi secchi e mandorle fatte in casa… Insomma il copione del buffet varia ogni giorno e non è mai lo stesso.

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