Leggende pugliesi e miti popolari: tre racconti da "brivido"

17 Gennaio 2024
Leggende pugliesi e miti popolari: tre racconti da "brivido"

Le più famose leggende pugliesi. I segreti dell'antico e la suggestione delle tradizioni popolari in Puglia. Un viaggio suggestivo nel folklore.

Parlare di fantasmi, malocchio e streghe in questo millennio è qualcosa di sicuramente obsoleto. Anche vero, però, che molte leggende cittadine rappresentano il folklore delle città stesse. Identificano un passato ormai remoto, che vive anche in alcuni luoghi. La Puglia è colma di leggende e miti, legate soprattutto ai castelli e alle dimore presenti su tutto il territorio. Esistono dei miti, però, sconosciuti ai più.

La Dama Bianca, Trani

Ci troviamo tra le mura di uno dei palazzi simbolo dell’architettura di Trani, a pochi passi dalla Cattedrale sul mare. Palazzo Broquier è abitato da un fantasma colto, una donna vestita in bianco che sfoglia le pagine di un libro. Una curiosa scoperta durante i lavori di ristrutturazione dell’edificio. Rimuovendo un vecchio tappeto che era fissato al pavimento, è stato ritrovato un abito da sposa. Quest’ultimo a contatto con l’aria di polverizzò. La leggenda narra che la Dama Bianca che vive a Palazzo indossi questo abito da sposa e che si sofferma a leggere le pagine di un vecchio romanzo posto su un leggio. Curiosa la testimonianza di chi ha affermato che per quanto si possa cambiare la pagina del libro questi sia sempre alla stessa, come se effettivamente qualcuno girasse le pagine. Una delle più belle leggende metropolitane, quasi la trama ideale per un libretto teatrale.

Le Gatte Masciàre, Bari

Se siete stati a Bari vi sarà sicuramente capitato di notare i cinquanta archi che compongono parte della zona vecchia della città. Ognuno di questi archi prende il nome dalla struttura architettonica. Uno di questi, invece, si chiama Arco delle Streghe. Una macabra leggenda veglia su questo arco tra il Castello Svevo di Bari e la Cattedrale. D’impronta gotica, l’arco è stato il punto di ritrovo delle Gatte Masciàre. Simbolo di seduzione e incantesimi , le Gatte Masciàre erano capaci di trasformarsi di felini. Il loro scopo era quello di ammaliare uomini per diventare loro mogli o amanti. La notte si riunivano per praticare sortilegi. Salivano sui tetti delle loro case e si cospargevano il corpo di olio masciàro, pronunciando formule magiche. Infine si lanciavano, cadendo a quattro zampe, verso L’arco delle Streghe. Quando si incrociava di notte lo sguardo delle gatte si recitava una frase ben precisa per eliminare gli influssi negativi.

Le Pupe Leccesi, Lecce

Passeggiando tra le bancarelle leccesi è possibile che vi siate imbattuti in una famosissima statuetta. Un uomo baffuto vestito con abiti da donna e una signora che indossa abiti provocanti. La leggenda delle Pupe Leccesi prende forma nel XVII secolo sotto la dominazione spagnola. Lo Ius primae noctis, istituito dal governo in carica ai tempi, prevedeva che il padrone dovesse passare la prima notte di nozze con la sposa di un proprio servo. Un uomo decise di sottrarre la propria moglie da questo sopruso e si travestì da donna. Il mito ha due epiloghi: l’uomo si traveste da donna per uccidere il padrone o l’uomo si traveste da donna per fargli un regalo. Questo spiega le due versioni delle statuette: nel primo caso viene rappresentato con un pugnale in mano; al contrario, nel secondo caso, l’uomo porterebbe un dono. Peccato che l’uomo, presentatosi dal padrone, avesse dimenticato di tagliarsi i baffi e fu condannato a morte. Da quel giorno il popolo insorse e lo Ius abrogato.

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