Villa Schinosa

Luogo TraniTrani

Percorrendo la strada provinciale Trani-Corato, magari andando in visita a Castel del Monte, al numero 178 si trova l’ingresso del viale principale che immette nella nostra Tenuta agricola. In fondo ad esso, s’intravede la facciata bianca ricoperta di bouganville dell’antica Masseria – dimora degli attuali proprietari – e la cappella di famiglia. Facilmente raggiungibile in auto, tutt’attorno a questa tipica abitazione della campagna pugliese, gli oltre 150 ettari della tenuta, dove tra i filari ordinati dei curatissimi vigneti, uliveti e mandorleti si respira la brezza del mare che da qui dista in linea d’aria circa 3 km. Siamo a due passi da Trani, cittadina affacciata sul Golfo di Manfredonia, con gli antichi edifici imbiancati a calce e la Cattedrale romanica di San Nicola Pellegrino che, con il Castello Svevo – fatto realizzare da Federico II – sono i monumenti del XIII secolo, identitari di questi luoghi.

Scavate in parte nella famosa Pietra di Trani, le cantine furono realizzate nel 1884 e conservano ancora parte delle botti originarie in rovere di Slavonia. Qui vengono trasformate le uve selezionate, prodotte nei 65 ettari di vigneti che si trovano intorno al corpo aziendale con l’antica Masseria. A completare la capacità di stoccaggio durante la vinificazione, in cantina usiamo anche serbatoi in acciaio inox e vasche di cemento vetrificato, ma la maturazione dei vini rossi avviene in botti di Rovere francese. Anche lo stabilimento vinicolo è stato rinnovato, con attrezzature enologiche tecnologicamente avanzate. La raccolta è diversificata per ogni tipo di vitigno e la vicinanza dei vigneti, ne consente l’immediata lavorazione delle uve, permettendo così di mantenerne l’integrità, affinché possano esprimano al meglio le loro caratteristiche varietali. Uno dei motivi per cui spesso la vendemmia avviene anche nelle ore serali e notturne, come per le più delicate uve bianche, preservandole così dall’ossidazione. La pigiatura delle uve avviene in presse sottovuoto e la fermentazione in purezza dei mosti – a temperatura controllata compresa tra 16 e 18 gradi centigradi – consente una produzione di vini di qualità, indirizzati specialmente a consumatori attenti e dal palato esigente.

I vigneti, rinnovati a partire dal 1960, sono coltivati su terreni di medio impasto (tufaceo-calcarei) e allevati con impianti a spalliera/cordone speronato e guyot, con una densità d’impianto che – come per lo Chardonnay – è di circa 4500 piante per ettaro. Grazie anche al microclima di cui godiamo e al nostro enologo, il Dott. Giuseppe Pizzolante, nei nostri vini riusciamo a far esprimere al meglio le caratteristiche delle nostre uve. La massima espressione del vitigno autoctono in questa zona, è sicuramente il Moscato di Trani, ma la scelta vincente nel rinnovare i vigneti, fu quella di potenziare la messa a dimora di vitigni autoctoni e meridionali di forte identità, senza però dimenticare alcuni importanti vitigni esteri. Oltre al tradizionale Moscato Reale di Trani, Uva di Troia, Bombino Bianco e Nero, Primitivo e Aglianico, i nuovi vigneti si distinguono per l’audace accostamento di uve autoctone con uve innovative di forte identità meridionale e internazionali. Come Falanghina, Fiano, Syrah, Cabernet Sauvignon, Merlot e Chardonnay. Va ricordato che, se oggi abbiamo in Puglia un Fiano a denominazione I.G.P., lo si deve a Don Ferdinando Capece Minutolo, che per primo piantò qui questo vitigno.

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